SE SEI UN’AZIENDA CHE RIENTRA NELL’OBBLIGO DELLA NOMINA DEL DPO O SE HAI SCELTO VOLONTARIAMENTE DI NOMINARE UN DPO ESTERNO, PUOI RIVOLGERTI A MICROCOSMO
DOPO UN BREVE COLLOQUIO TI INDICHERÀ IL PROFESSIONISTA -DPO- PIÙ IDONEO AL TUO PROFILO.
Le imprese di ogni dimensione dovranno adeguarsi al GDPR, il nuovo Regolamento UE sulla protezione dei dati personali che introduce specifici adempimenti, figure ad hoc (DPO) e obblighi di formazione privacy in capo a tutti i Titolari e Responsabili del Trattamento, dei dipendenti che eseguono il trattamento e di chiunque abbia accesso ai dati personali.
► QUANDO LA NOMINA E’ OBBLIGATORIA
La nomina del DPO è obbligatoria:
a) se il trattamento è svolto da un’autorità pubblica o da un organismo pubblico, con l’eccezione delle autorità giudiziarie nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali; oppure
b) se le attività principali del titolare o del responsabile consistono in trattamenti che richiedono il monitoraggio regolare e sistematico di interessati su larga scala; oppure
c) se le attività principali del titolare o del responsabile consistono nel trattamento su larga scala di categorie particolari di dati o di dati personali relativi a condanne penali e reati.
Si tenga presente che la designazione obbligatoria di un DPO può essere prevista anche in casi ulteriori in base alla legge nazionale o al diritto comunitario. Inoltre, anche ove il regolamento non imponga in modo specifico la designazione di un DPO, può risultare utile procedere a tale designazione su base volontaria. Il Garante italiano, incoraggiano un tale approccio “cautelativo”.
In via esplicativa ecco i soggetti privati con l’obbligo di nomina:
Ricorrendo i suddetti presupposti, sono tenuti alla nomina, a titolo esemplificativo e non esaustivo: istituti di credito; imprese assicurative; sistemi di informazione creditizia; società finanziarie; società di informazioni commerciali; società di revisione contabile; società di recupero crediti; istituti di vigilanza; partiti e movimenti politici; sindacati; caf e patronati; società operanti nel settore delle “utilities” (telecomunicazioni, distribuzione di energia elettrica o gas); imprese di somministrazione di lavoro e ricerca del personale; società operanti nel settore della cura della salute, della prevenzione/diagnostica sanitaria quali ospedali privati, terme, laboratori di analisi mediche e centri di riabilitazione; società di call center; società che forniscono servizi informatici; società che erogano servizi televisivi a pagamento.